Vi abbiamo già mostrato i cosiddetti numeri dell’infelicità, ovvero la percentuale di donne italiane che non si ritiene soddisfatta del proprio corpo. In questo articolo, invece, approfondiamo le motivazioni che frenano le donne dall’intervenire per riacquistare maggiore autostima, sicurezza e confidenza con le proprie forme.
Se è vero che una donna su due ha ammesso che un seno prosperoso migliorerebbe la propria autostima, è altrettanto vero che ben il 60% ha confessato di non avere una minima idea di come funziona la mastoplastica e di non avere sufficienti conoscenze su protesi, tecniche e risultati. Questo vuol dire che tutto ciò che molte donne sanno sulla chirurgia plastica lo apprendono dai titoli sensazionalistici e dalle baracconate di alcuni casi limiti in tv. Il risultato?
Il 63% pensa che una protesi si possa rompere in aereo, come accaduto a quella soubrette negli anni novanta. Ma ci sono anche preoccupazioni in merito all’allattamento o addirittura relativi a una maggiore incidenza di tumori. Si tratta, nella quasi totalità dei casi di complete falsità, oppure, di dati inesatti, vecchi, non più contemporanei o adatti allo stato in cui si trova oggi la medicina estetica.
Bisognerebbe quindi documentarsi: parlare con un chirurgo plastico senza filtri, rivolgendogli tutte le domande necessarie, farsi un quadro completo chiaro e trasparente.
Per questo, il consiglio, è quello di effettuare sempre un primo consulto. Vedrete: vi aprirà gli occhi!