La gravidanza è un percorso meraviglioso. Il parto è il miracolo della vita. L’allattamento è un’esperienza di estrema connessione con il piccolo appena nato. Al di là della poesia, però, va detto con estrema onestà e senza ipocrisie che tutte queste esperienze lasciano dei segni dolorosi (in tutti i sensi) sul corpo di una donna che ne esce provata. Felice, ma per certi versi distrutta.
Moltissime donne, dopo la gravidanza, sentono la necessità di riappropriarsi del proprio corpo che è stato, per tutto il tempo, condiviso con il bambino. Un bisogno che alcune signore tendono a seppellire sotto il senso di colpa, pensando quasi che la voglia di tornare ad avere delle forme nelle quali ci si riconosce possa essere un modo per cancellare quanto vissuto o un bisogno estremamente egoista. In realtà è del tutto legittimo che una donna possa sentirsi nuovamente a proprio agio con il proprio corpo; è addirittura indispensabile per il suo benessere psicologico, per gli equilibri familiari, persino per la relazione con il piccolo nato. È chiaro che ogni donna è un caso a sé ed è evidente che ci sono moltissime neo mamme che riescono a gestire tale necessità senza che questa diventi un problema. Se, al contrario, però, questo disagio comincia a farsi pesante e a gravare persino sugli equilibri psicologici, è chiaro che bisogna fare qualcosa per sentirsi meglio.
Tendenzialmente, il bisogno di riconoscersi allo specchio e di tornare a piacersi, di sentirsi una donna sicura di sé, emerge con prepotenza quando il piccolo ha già un paio d’anni e il rapporto simbiotico si allenta un po’. La mamma diventa leggermente più indipendente dal bambino e comincia a focalizzarsi sul seno svuotato dall’allattamento, sui fianchi accentuati, sugli addominali “aperti” dalla gravidanza. Negli Usa, il fenomeno delle mamme che si rivolgono al chirurgo plastico dopo la gravidanza, è talmente un business da avere un nome: “Mommy makeover”, ovvero un pacchetto completo di interventi per la neo mamma che vuole tornare in forma. Oltreoceano, lo sappiamo bene, possono essere un po’ eccessivi. Noi di Youplast non crediamo nelle soluzioni “in serie”, ma valutiamo il singolo caso. Ci confrontiamo con la mamma, osserviamo insieme a lei il suo fisico, le facciamo comprendere cosa si può migliorare e cosa si può ottenere, e distinguiamo con attenzione quello che è oggettivo da quello che può essere solo un “difetto” evidenziato da un momento di disagio della mamma o aggirabile con un piano di alimentazione o di allenamento.
Tendenzialmente, gli interventi più diffusi dopo la gravidanza sono:
- LA MASTOPESSI: o lifting al seno. Permette di risollevare un seno svuotato e cadente, provato dall’allattamento. Spesso, dopo essersi ingrandito in gravidanza, il seno perde vigore e si rimpicciolisce. Questo intervento consente di ritrovare forma, vigore e tonicità e può essere associato ad altri interventi correttivi come la mastoplastica additiva.
- L’ADDOMINOPLASTICA: che interviene nel richiudere gli addominali “aperti”, ovvero la diastasi addominale post parto che coinvolge moltissime donne. Nell’ultimo trimestre di gravidanza, spesso gli addominali si allargano lungo la linea mediana e, in alcuni casi, questa distanza di diversi centimetri non si colma neanche dopo il parto. In questo caso è utile intervenire con la chirurgia estetica.
- LA LIPOSUZIONE: che solo in certi casi può essere utile, quando ad esempio si vuole eliminare del grasso localizzato o degli accumuli.
Queste sono solo delle linee guida. Tutto va pianificato sulla base del fisico e delle esigenze della paziente-mamma. Parliamone insieme.