Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. L’albero in questione – senza essere troppo filosofici – si trova in Sardegna ed è l’ennesimo “scandalo chirurgia plastica” degli ultimi mesi.
Parliamo di un ambulatorio di medicina estetica in cui avvenivano anche degli interventi di chirurgia plastica. “Un’assurdità” verrebbe da pensare. “Una cosa più comune di quanto possiate pensare” vi rispondiamo noi. Quello della chirurgia plastica è un settore, come molti altri, in cui convivono perfettamente l’eccellenza e le furberie. Si fa tanta fatica a migliorare la percezione che alcuni bigotti hanno della chirurgia plastica (per questo le notizie che riguardano questo settore fanno tanto clamore) e la colpa è proprio di alcuni sedicenti professionisti che intaccano il lavoro costante, di perfezionamento e aggiornamento, di stimati chirurghi. E anche degli stessi pazienti.
Dispiace ammetterlo ma la superficialità con cui alcuni pazienti si approcciano alla chirurgia plastica è da condannare. Si tende a concentrarsi unicamente sul risparmio come unica priorità solo perché una mastoplastica non è un intervento di chirurgia primaria relativa a un’emergenza di salute. Grave errore, perché pur sempre di intervento si tratta.
Vogliamo ricordarvelo ancora una volta:
- GLI INTERVENTI DI CHIRURGIA PLASTICA VANNO EFFETTUATI IN CLINICHE E STRUTTURE SANITARIE, PUBBLICHE O PRIVATE, DOTATE DI SALA OPERATORIA, ANESTESISTA E PERSONALE QUALIFICATO.
- IL RICOVERO DEVE AVVENIRE NELLE STESSE DI CUI SOPRA.
Scordatevi il ricovero in camere d’albergo, gli interventi a domicilio o in hotel con recupero individuale o gli interventi in ambulatori o studi privati.
Dovete pretendere il meglio per la vostra salute.
È così che vi fregano.
È cosi che ci fregano.