La mastoplastica additiva è, ad oggi, l’intervento di chirurgia plastica più richiesto in Italia. L’equazione, quindi, viene da sé: tanta domanda = tanta offerta. Bisogna tener conto però di diverse variabili e analizzare al meglio cosa si sta scegliendo e a cosa si sta andando incontro. Oggi, “Il Giornale”, titolava “Mastoplastica additiva, troppi casi al limite della legalità”. E infatti il nostro Paese ha il più alto tasso di interventi di mastoplastica “illegali”. Vengono eseguiti in delle cliniche, e all’apparenza sembra tutto regolare. Come fare allora a capire quando una mastoplastica viene eseguita in sicurezza e da dei professionisti? Basta affidarsi alle regole.
Esiste una norma nella legge n.86 del Giugno 2012 che parla molto chiaro. Ora, senza indossare il completo da avvocato, cerchiamo di spiegarvela in modo semplice. Secondo questa norma, in vigore ma spesso ignorata, ci sono alcuni requisiti da attenzionare:
NON BASTA CHE IL CHIRURGO SIA UN MEDICO LAUREATO
Deve essere uno specialista in Chirurgia Generale, Ginecologia e Ostetricia o Chirurgia Toracica con almeno 5 anni di attività chirurgica equipollente alle spalle. Non tutti i medici, quindi, possono eseguire questo intervento a norma di legge.
LE PROTESI DEVONO AVERE CERTE CARATTERISTICHE
Chiedete e informatevi su produttore e tipologia di protesi. Ci sono alcuni chirurghi che ancora oggi utilizzano delle protesi realizzate in silicone industriale. E i rischi, in questo caso, sono presenti.
STAFF E LOCATION
La mastoplastica è un intervento chirurgico che DEVE essere effettuato in una sala operatoria professionale e in presenza di anestesisti certificati. Gli interventi in ambulatori medici o altri luoghi non sono “regolari” e certamente non sono sicuri.
PREZZO
In questo caso vi riportiamo la raccomandazione della SICPRE, l’associazione che raccoglie l’80% dei chirurghi plastici italiani: “Un intervento di mastoplastica additiva a 2.000 euro, come spesso proposto sul web, non può in alcun modo essere eseguito con dispositivi idonei e in sedi idonee. Attenzione quindi a non farsi attirare dall’idea del risparmio, che in questo caso potrebbe nascondere un costo altissimo per la salute e la sicurezza.”
Badate bene che tutte queste caratteristiche che sembrano scontate non lo sono affatto. La riprova è che la SICPRE, per far rispettare le regole, si è vista costretta ad inviare queste disposizioni all’Associazione Italiana Ospedalità Privata, che riunisce 500 case di cura su tutto il territorio nazionale, ovvero le strutture che ospitano la gran parte degli interventi di mastoplastica additiva. Naturalmente chi non rispetta questo regolamento può andare incontro a gravi conseguenze medico-legali. Ma a perderci, in ogni caso, è il paziente.
Permetteteci di ribadire certi concetti. Crediamo che sia un servizio a giovamento del paziente e un modo per ribadire una professionalità costruita con fatica negli anni.
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