Su dieci donne, sette sono insoddisfatte del loro seno e arrivano a provare un senso di frustrazione e tristezza quando si guardano allo specchio. Questi numeri, estremamente alti, derivano da uno studio della Ruskin University che ha coinvolto oltre 18500 donne in 40 paesi. Ma come mai tanta insoddisfazione?
I motivi sono tanti ed è facile legarli immediatamente ai modelli proposti da social e tv. In realtà, la questione è più complessa e farne una questione di mera immagine significa banalizzarla. Il seno, per le donne, è infatti un simbolo di femminilità, di sensualità, ma anche di maternità. Nell’immaginario collettivo è spesso ciò che identifica la donna in quanto tale (e non è un bene) e l’insoddisfazione relativa a quella parte del corpo può essere legata anche al ruolo che la donna sente di assumere come compagna, moglie, madre, oggetto del desiderio. In questi casi vale la pena fare un lavoro per comprendersi di più. Detto ciò piacersi e stare bene col proprio corpo è un diritto di ogni individuo e il giudizio che, ancora oggi, alcune persone hanno nei confronti di chi fa qualcosa per migliorarsi è estremamente mortificante. Perché non si deve poter stare meglio con la propria immagine allo specchio?
Senza considerare che il seno femminile è spesso legato a cambiamenti, anche molto drastici e inaspettati, relativi al dimagrimento, all’allattamento, alle condizioni di salute. Ci sono seni troppo grandi o troppo piccoli che creano dei veri e propri blocchi, su più livelli, interferendo non poco con la vita quotidiana e ci sono condizioni, come il seno tuberoso, estremamente diffuse.
Quindi capirsi e ascoltarsi è fondamentale, ma lo è anche non giudicarsi.